Guai seri per un calciatore del Nizza che è stato fermato con la pesante accusa di terrorismo. Tutta colpa di un video.
Quello che è successo in Francia ha dell’incredibile, un difensore del Nizza è stato arrestato in seguito ad un messaggio condiviso sui social dove incitava il razzismo. Tutto è successo qualche giorno fa, durante la pausa per le nazionali, quando il tesserato ha deciso di condividere sui propri profili ufficiali un video di un predicatore che esprimeva il suo punto di vista circa il conflitto tra Israele e Palestina.
Al rientro al club da parte del calciatore, il Nizza ha pensato bene di prendere dei seri provvedimenti nei confronti del proprio terzino. Successivamente il calciatore è stato anche denunciato e posto in stato di fermo. Inutile dire che sono arrivate le scuse da parte di tutti, allenatore incluso.
Brutta figura a livello internazionale per il Nizza di Francesco Farioli, tecnico italiano dapprima nello staff di Roberto De Zerbi, che sta cercando di lanciare lì la propria carriera. Buoni risultati ottenuti dal Nizza che ora rischia di fare seriamente i conti con un vero terremoto.
Nizza, arrestato un calciatore: cosa è successo
Senza dubbio una macchia nella vita di Youcef Atal, esterno destro algerino classe 1996 fermato per apologia del terrorismo. Sui profili social del tesserato del Nizza era stato condiviso il video di un predicatore che invitata tutti i suoi seguaci a compiere azioni ostili nei confronti degli ebrei. Questo gesto rischia di non rovinare solo la sua stagione ma la sua intera carriera.
Insomma, un duro colpo per il club ma anche per tutto il calcio in generale che si sforza da sempre di combattere il razzismo attraverso i suoi protagonisti ma nelle ultime ore è stato fatto un clamoroso passo indietro. Immediate le scuse non solo da parte del tecnico ma anche da parte del presidente e del sindaco di Nizza. Quello che sarà il prosieguo della carriera del ventisettenne è tutto da decifrare ma la cosa certa è che con questa mossa rischia di farsi terra bruciata.
Nei prossimi giorni sarà lecito aspettarsi anche una risposta da parte della comunità ebraica che non è nuova a finire al centro di questi attacchi. Qualsiasi calciatore, al di là della propria visibilità, dovrebbe impegnarsi a condividere un messaggio di uguaglianza e solidarietà. Purtroppo, però, questo non sempre succede.