La Coppa Italia è solita regalarci storie di ragazzi che, con il sudore e la ferite, possono dire di avercela fatta.
Il capitombolo del Milan in casa contro il Torino di Juric è la conferma che nel calcio non esistono pronostici che abbiano un valore oggettivo. Spesso è più il temperamento in sé che la nomea della squadra a decidere il match e ieri la partita di San Siro non ha fatto altro che dimostrarlo. Juric arrivava da sfavorito ma in cuor suo sapeva che prima o poi sarebbe riuscito a battere in campioni d’Italia, dati per favoriti in qualunque competizioni essi giochino. A decidere la gara di Milano non è stato uno dei titolari in campo, ma un ragazzone tutti muscoli che fino a ieri pochi conoscevano. Juric, che lo rispetto molto e che vede in lui un talento naturale, lo ha buttato in campo a dieci minuti dalla fine dei tempi regolamentari avendo poi ragione.
Adopo: dal nord della Francia alla rete di San Siro
Michel Adopo ha un passato assieme a un certo Paul Pogba che ha giocato con lui nella piccola realtà sportiva dell’Ile de France dell’Us Trocy. Il classe 2000 cresce calcisticamente in questo contesto ma, dopo aver giocato alla grande negli allievi del club francese, quasi all’improvviso accetta la possibilità di arrivare in Italia, più precisamente al Torino. Complice l’amicizia tra il suo agente e Massimo Bava, direttore del settore giovanile granata, Adopo arriva subito nella Penisola diventando uno dei protagonisti della primavera del Toro. Il 13 aprile 2018 curiosamente segna sempre in Coppa Italia e sempre contro il Milan vincendo il trofeo, per poi entrare in pianta stabile nella prima squadra.
L’arrivo di Juric, nonostante il poco minutaggio, lo ha galvanizzato a tal punto che oggi è la prima scelta dalla panchina. Adopo tuttavia sembra che con la rete di San Siro, uno stadio non qualunque, sia ora salito di grado. Nessuno esclude che d’ora in poi mister croato possa conferirgli la maglia da titolare. Lo meriterebbe per il percorso effettuato e per il rispetto che ha nei confronti dei colori granata.