Nonostante un grandissimo Mondiale con il Marocco, il giocatore è finito fuori rosa nella sua squadra di club, lo Standard Liegi: il motivo è davvero particolare
Ha giocato un grande Mondiale con il suo Marocco, conquistando uno storico quarto posto e mettendosi sotto i riflettori di tutto il mondo. Trequartista di 26 anni, Selim Amallah ha impressionato per le sue qualità.
Un sogno in Qatar durato un mese, ma ora il calciatore è tornato alla dura realtà. Gioca in Belgio, nello Standard Liegi, e ha il contratto in scadenza nel 2023, quindi tra pochi mesi. Una situazione che lo sta penalizzando oltremodo, visto che il giocatore è finito fuori rosa. Spedito nella squadra riserve come “uno qualsiasi”, in barba al grande Mondiale in Qatar che lo ha visto protagonista. Ora si allena con le riserve e il suo futuro è più incerto che mai. Il motivo di questa sorte così severa è nel suo mancato rinnovo con lo Standard. Da tempo il club belga gli ha proposto un nuovo contratto, ma lui ha sempre rifiutato. Una situazione che lo ha portato ai ferri corti con la sua squadra. Eppure, il calciatore 1996 ha giocato tutte le partite del Mondiale (7), partendo quattro volte titolare.
La stella del Marocco maltrattato dal suo club: finisce scartato, fuori rosa
E’ stato il presidente della sua squadra, Pierre Locht, ha spiegare cosa sta succedendo: “Abbiamo deciso di mettere Selim Amallah e altri tre giocatori nella squadra delle riserve. Questo perché non vogliamo aumentare il loro valore di mercato, visto che sono calciatori che hanno deciso di partire gratis a fine anno. Si tratta di un lavoro sporco per altre squadre a cui noi non vogliamo partecipare. Sarebbe un segnale pericoloso, e per noi lasciarli andare gratis sarebbe una situazione gravissima”.
Il presidente lamenta problemi finanziari e si sente danneggiati dalla partenza di Amallah e degli altri calciatori. Sulla questione si è espresso anche l’allenatore Ronny Deila: “E’ una scelta molto triste, Amallah è uno dei nostri giocatori migliori, già prima della coppa del mondo. Ma bisogna saper fare scelte difficili, sono decisioni che prende la società”.