Svolta clamorosa nella storia della Juventus. Nella serata del 28 novembre infatti l’intero cda, Andrea Agnelli compreso, si è dimesso dopo un’assemblea straordinaria. Alessandro Giudice ai microfoni di calciomercato.it in onda su Twitch TvPlay ha dato qualche dettaglio sulla fine di un’era in casa bianconera.
È la fine di un’era. Inevitabile inquadrare così quanto accaduto nella serata del 28 novembre, quando l’intero cda della Juventus ha rassegnato in blocco le sue dimissioni. Solo l’ad Arrivabene è rimasto, su richiesta stessa dell’assemblea. Saluta così la Vecchia Signora anche Andrea Agnelli, in carica dal lontano 2010 e che quindi lascia la poltrona dopo 12 anni e nel mezzo di quell’inchiesta Prisma che inevitabilmente ha generato il tutto. Per avere qualche dettaglio in più ha parlato ai microfoni di calciomercato.it in onda su Twitch TvPlay Alessandro Giudice, giornalista del Corriere dello Sport esperto di finanza calcistica: “Lo scenario è abbastanza chiaro, l’era Agnelli si conclude questa sera, nulla sarà come prima”.
Parole che rieccheggiano e fanno rumore, ma l’inizio dell’intervista è una semplice evidenza dei fatti. John Elkann, si vociferava, è da tanto tempo fosse insoddisfatto dell’operato del cugino in seno alla Juventus. Tanti i soldi immessi da Exor per riappianare il bilancio, da qui si spiega anche quanto successo subito dopo le dimissioni, con il nuovo dg che è proprio emanazione del nativo di New York: “L’assemblea si riunirà, ci sarà probabilmente una nuova dirigenza, non ci saranno Agnelli e Nedved, Arrivabene per ora resta come CEO, probabilmente è anche il meno coinvolto, è arrivato quando il grosso dei fatti era già compiuto. Il nuovo direttore è emanazione Exor, John Elkann ha quindi commissariato un po’ la situazione visto quanto sta accadendo”.
Una previsione poi su chi assumerà il delicato ruolo di presidente in un momento di estrema incertezza vista l’inchiesta Prisma: “Ho la sensazione che John Elkann sarà presidente dalla Juventus in prima persona, prenderà questa posizione per riaffermare la centralità della famiglia e di Exor. Altrimenti sarà comunque qualcuno della famiglia”.
I timori dei tifosi vanno ovviamente verso la parte sportiva, che però dovrebbe rimanere intoccata da questo punto di vista il giornalista ha voluto rassicurare i tifosi della Juventus: “Non credo entreremo nel campo della giustizia sportiva, non sono esperto di diritto sportivo, ma non vedo come questa situazione possa coinvolgere la giustizia sportiva”. In chiusura poi un commento sulla possibiltà di un passaggio di mano vista la gravità delle accuse portate avanti dalla Procura, ma un terremoto così tanto rilevante non sembra ad oggi all’orizzonte: “Francamente non credo che in questo momento sia conveniente da nessun punto di vista. Non c’è utilità nel vendere la Juventus, che in questo momento è una società in difficoltà, un eventuale compratore la comprerebbe a poco. Credo le valutazioni di Exor non saranno solo finanziarie, ma anche familiari e affettive. Quello che posso immaginare nell’immediato futuro è un cambio netto di strategia rispetto a quanto fatto da Agnelli, con operazioni dispendiose, una rosa costosa che non ha portato i risultati sperati ultimi due o tre anni”. La prospettiva quindi è comunque quella di una Vecchia Signora lontana da quanto visto ultimamente, con un avvicinamento alle idee di mercato delle altre big nostrane. Insomma, l’era dei 75 milioni per Vlahovic sembra finita.