Napoli-Liverpool, il tecnico Klopp torna al San Paolo, l’ultima volta vide la gara nello sgabbuzzino del custode
Napoli, ancora Klopp con il custode? Caffè, sigaretta e partita in tv. Uno scenario da bar per molti ma non per il custode del San Paolo. L’ultima volta che Jurgen Klopp ha sfidato gli azzurri il tecnico tedesco finì nello sgabuzzino del custode a vedere la partita con un napoletano fumando una sigaretta e prendendo il classico caffè napoletano, quello conosciuto in tutto il mondo. Non esattamente l’ideale per un allenatore cacciato dal campo poco prima per scene di nervosismo dovute al primo gol degli azzurri con Subotic fuori dal campo per infortunio.
Il custode Cerrone ha già pronto il caffè
Domani sarà il giorno di Napoli-Liverpool e ancora di Jurgen Klopp al San Paolo dopo quel 18 settembre del 2013. Dopo aver lasciato la panchina, invece di recarsi in tribuna, andò all’interno degli spogliatoi dove ricevette tutte le attenzioni del caso da parte di Vincenzo Cerrone, custode dell’impianto da 15 anni:
“Non volle andare nel dirigibile che era troppo in alto, così gli steward lo portarono da me e lo feci accomodare davanti alla tv. Io non parlo tedesco e neppure inglese, solo il napoletano. Però riuscii ugualmente a chiedergli se voleva un caffè. Klopp se lo gustò, fumammo una sigaretta davanti al video e poi arrivò il gol del 2-0 di Insigne. Non la prese affatto male, anzi. Disse pure ‘bello, bravo’. Al triplice fischio e dopo l’autorete di Zuniga – afferma sulle pagine de La Gazzetta dello Sport – salutò e se ne andò e, complice anche il risultato, pensai che non lo avrei più rivisto. Poco prima di lasciare lo stadio, però, venne lui di persona a portarmi la maglia di Reus e ringraziarmi per come lo avevo accolto. Un vero signore. Qualche giorno dopo mi chiamarono dal Napoli perché Klopp aveva mandato una mail invitandomi a spese sue a vedere la partita di ritorno in Germania. Incredibile, ma vero. Purtroppo ho dovuto declinare. Domani ci rivedremo. Gli farò trovare pronto il caffè. Domani tiferò Napoli, ma lo aspetto con trepidazione perché ho un paio desideri che sono certo esaudirà: farmi una foto con lui e farmi autografare la maglia di Reus. Per l’emozione dimenticai di chiedergli queste due cose”.