Il presidente è stato narcotizzato e derubato presso la sua villa a Forte dei Marmi: il mondo del calcio è sotto shock per l’accaduto.
Disavventura da non credere per il presidente del Pisa Sporting Club, Giuseppe Corrado, vittima di una rapina nella sua abitazione a Forte dei Marmi in queste ultime settimane. Stanno arrivando ulteriori dettagli in merito a un accaduto che ha tenuto col fiato sospeso i tifosi del club toscano. Fortunatamente, il patron non ha subito particolari conseguenza ma lo spavento, e non potrebbe essere altrimenti, è stato davvero tanto.
Le indagini per ricostruire quanto accaduto nello scorso 25 maggio vanno avanti e consegnano i primi elementi per cercare di fare chiarezza sull’episodio, che ha colpito in maniera forte Corrado. In quella villa in Versilia il numero uno del Pisa Sporting Club trascorre buona parte della settimana: una sorta di quartier generale messo in subbuglio da alcuni malviventi, su cui gli inquirenti stanno cercando di fare luce per risalire alla loro identità.
Pisa, shock per il patron Corrado: il punto sulle indagini
Sono passate quasi tre settimane dall’intrusione dei malviventi, ma le indagini continuano ad andare avanti per ricostruire in tutto e per tutto lo spiacevole episodio che ha visto protagonisti, loro malgrado, il presidente Giuseppe Corrado.
A fare il punto della situazione è l’edizione online de Il Tirreno, secondo il quale ci sono pochi dubbi circa il fatto che il numero uno del Pisa Sporting Club sia stato narcotizzato. Stando a quanto affidato dallo stesso patron ai carabinieri, si sarebbe coricato a letto da solo (visto che la moglie e il resto della famiglia vivono a Parma, ndr), svegliandosi la mattina in un orario insolito rispetto al consueto. Appena aperto gli occhi, Giuseppe Corrado si è reso conto dell’intrusione dei ladri, dato che la camera era a soqquadro con cassetti aperti e la borsa preparata la sera precedente aperta col contenuto rovesciato.
Ignaro del tutto invece il figlio Giovanni, rincasato quando suo padre già dormiva. La sua stanza non è stata toccata dai malviventi e non solo: perché, stando alla ricostruzione dei carabinieri, i ladri si sarebbero introdotti nella villa prima del rientro a casa del figlio del patron e proprio l’arrivo di quest’ultimo avrebbe messo in fuga la banda, evidentemente messa in guardia da un “palo”.
“Tesi confermata dal ritrovamento di una parte della refurtiva, gioielli e oggetti preziosi, nel giardino esterno”, si legge su Il Tirreno, sottolineando frattanto che il piano – seppur studiato nei minimi dettagli – è soltanto parzialmente riuscito, considerando che parte della refurtiva è stato rintracciato in villa.