Emma Raducanu nell’occhio del ciclone per le sue prestazioni, riceve un prezioso consiglio dalla collega Bouchard
Da un enfant prodige all’altro, da un talento all’altro, da una tennista bersagliata sui social alla stessa situazione vissuta ora dalla vincitrice degli Us Open del 2021. Il parallelo tra Eugenie Bouchard, la canadese ormai 29enne rientrata solo dallo scorso agosto nel circuito, ed Emma Raducanu, la britannica che stupì il mondo con la conquista del prestigioso Major ad appena 19 anni, è pieno zeppo di analogie.
C’erano aspettative altissime sulla carriera della nordamericana, capace di conquistare la finale di Wimbledon nel 2014. Nello stesso anno la bella canadese raggiunse anche le semfinali agli Australian Open e al Roland Garros, salvo poi perdersi in una spirale fatta di poche motivazioni, risultati negativi e (forse) anche dai richiami del mondo della moda, essendo nel frattempo diventata una fotomodella di successo. In seguito ci si mise anche un terribile infortunio alla spalla a fermare Eugenie, rientrata da pochi mesi all’attività agonistica dopo 17 mesi di stop. Capitolo infortuni a parte, la storia di Bouchard sembra proprio combaciare con quella della tennista britannica di origini romene-cinesi che, dopo lo storico successo a New York, datato settembre 2021, oggi è uscita addirittura dalla Top 100.
Emma Raducanu e gli haters: l’esperienza di Bouchard
Distratta forse dall’enorme ondata di popolarità che l’ha investita, (con un movimento poi, quello del tennis femminile, già avvezzo ad etichettare come nuovi fenomeni le giocatrici vincenti in tenera età), Emma Raducanu si è lentamente ma inesorabilmente spenta. Per lo meno sui campi di gioco. Anzi solo su quelli, se vogliamo essere anche noi un po’ ‘maliziosetti’. Con oltre 2,5 milioni di followers su Instagram – a proposito, Bouchard ne ha 2,4… – e una serie infinita di partnership e collaborazioni (volto femminile per la British Airways, testimonial della Porsche, ed altro) Emma sta riscuotendo un enorme successo personale. E di tornaconto economico. Ma la medaglia ha anche un’altra faccia. Diversa. E ben più difficile da gestire.
Sui social – ma anche la stampa brtannica non è tenera nei suoi confronti – sono partite le critiche per il rendimento assolutamente deficitario dell’ex enfant prodige. L’odio degli haters è un qualcosa già sperimentato da Bouchard, che in una recente intervista ha dichiarato di provare grande simpatia per Emma. Rivedendo e rivivendo quello che lei stessa aveva subìto qualche anno prima.
“Mi dispiace per quello che sta passando“, ha dichiarato la canadese ai microfoni di Eurosport. “Posso capire che abbia subìto la pressione, le aspettative. Un giorno aveva twittato qualcosa sul riposo dal tennis in quel giorno, e la gente le ha subito scritto ‘perché non vai ad allenarti’. Io ho pensato subito, ‘Oh, mio Dio, ci sono passata sei, otto anni fa‘. Gli haters odieranno sempre e comunque, deve tenerlo a mente“, ha concluso una combattiva Bouchard. Che evidentemente teme che la sua collega possa essere inghiottita ancor di più in una spirale deleteria per la sua carriera agonistica.