I tre uomini d’oro di Spalletti che fanno grande il Napoli. Nessuno dei tre segna concontinuità ma tutti danno copertura difensiva e spingono l’attacco
Sembra un’esagerazione, ma invece non lo è. Il centrocampo del Napoli è affidabile, efficiente e non perde un colpo. I numeri lo dimostrano, e lo fanno con tre giocatori in particolare. È una stagione straordinaria quella di Frank Anguissa, Stanislav Lobotka e Piotr Zielinski.
Ognuno con le rispettive caratteristiche sta dando il giusto contributo ad una squadra che sta lasciando il segno in questo torneo di Serie A 2022-2023. Quando ci sono loro titolari dal primo minuto c’è la certezza di un gioco straordinario che porta sistematicamente sia la difesa che l’attacco a fare ancora meglio. Sicuramente anche quelli che stanno fuori sanno fare bene il proprio lavoro (Elmas, Demme, Ndombele e Gaetano) ma i titolarissimi vivono un momento magico ed è impossibile sostituirli dall’inizio. Sicuramente con il passare delle giornate qualcosa potrà cambiare ma le intenzioni attuali dell’allenatore sono chiare.
Anguissa è tornato ad essere quello visto all’opera prima del Mondiale in Qatar. Il camerunense ha ritrovato la forma e contro l’Eintracht ha dimostrato tutte le sue qualità. Messe in campo pure ad Empoli. Sfrutta al massimo la sua fisicità Zambo. Ha l’abilità di riaggredire quando si perde il pallone unica. Non permette mai all’avversario di ripartire ma lo placca riuscendo quasi sempre a rubargli la sfera. Inoltre è molto bravo nel dribbling e sa come liberarsi di chi ha di fronte per poi servire il compagno più vicino. Se riuscisse anche a calciare di più in porta sarebbe perfetto.
Non ci sono più aggettivi per elogiare Lobotka. È un cyborg lo slovacco. Il joystick è nei suoi piedi. Detta i tempi meravigliosamente ma ciò che lo rende unico in questa stagione è la schermatura davanti alla difesa. Quando il pallone arriva dalle sue parti riesce sempre a mettersi tra giocatore e area di rigore sporcando tutte le linee di passaggio e costringendo gli avversari a sbagliare. È diventato immarcabile e anche se ormai i tecnici avversari hanno imparato che gli devono mettere un uomo fisso addosso non si cruccia più di tanto perché sa che alla prima occasione riesce sempre ad eludere la marcatura.
Anche lui come Anguissa si è scrollato di dosso le scorie del Mondiale. Elmas gli sta addosso ma Spalletti lo schiera sempre titolare nelle grandi partite. Sta segnando poco rispetto ai suoi standard ma ha migliorato i tempi di inserimento e accompagna benissimo l’azione. Assieme a Kvara sulla fascia destra, poi, ha trovato il giusto equlibrio e sa come servirlo per l’uno contro uno. È una certezza anche in fase di non possesso e con le sue sterzate costringe sempre gli avversari a fargli fallo. Ad Empoli ha dato il la con un suo piatto all’azione che ha portato poi all’autogol di Ismajli. Difficile adesso fare a meno di lui.
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