L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro è la notizia che sicuramente ha fatto più rumore in questi giorni in tutta Italia. Per parlare di questo evento e anche di alcuni altri casi giudiziari a calciomercato.it su TvPlay, in onda su Twitch, ha parlato il Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone.
L’arresto di Matteo Messina Denaro, boss mafioso latitante da quasi trent’anni, è una notizia che tutt’ora rieccheggia in tutta Italia. Per l’occasione a calciomercato.ii a TvPlay, in onda su Twitch, ha parlato il Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone. Quest’ultimo ha potuto così dare anche la sua sul caos plusvalenze e del caso Suarez, che ha seguito personalmente. Si parte intanto però con la notizia del momento: “Questa è la prova che alla fine nessuno può ottenere vittorie definitive contro lo Stato. Nessuno può restare latitante per sempre. Credo sia un risultato molto importante anche per l’immagine dell’Italia e un messaggio che non ci sono luoghi di impunità assoluta”.
La mafia è stata accostata in più di qualche circostanza anche al calcio. La presenza di Raffaele Cantone è un ottima occasione per capire quanto ancora il problema sia presente nel mondo del pallone: “C’è ancora ma ultimamente è stata molto meno visibile, quantomeno per quanto riguarda le mafie tradizionali. La criminalità organizzata nelle curve c’è, quando controllano attività illegali o quando riescono a controllare certe fette di tifosi. Per esempio sono rimasto colpito dal comportamento della curva dell’Inter quando ha mandato via i tifosi per commemorare un soggetto ammazzato in quella che è stata un’esecuzione mafiosa”. Un altro esempio citato è quello degli striscioni per alcuni esponenti della malavita, un altro segnale che conferma cone il legame ci sia ancora.
Il caso plusvalenze poi è quello che sta scuotendo maggioramente il calcio in questo momento: “Viene fuori un quadro di ipocrisia, questa storia delle plusvalenze è una cosa che tutti sanno e tutti fanno finta di non sapere. C’è bisogno di regole rigorose, ma bisogna poi farle rispettare. Le plusvalenze drogano dal punto di vista economico i bilanci e quindi la possibilità di spendere. Quindi indirettamente possono incidere sui risultati sportivi, la cosa grave è che questi sono meccanismi molto diffusi a prescindere dalle indagini giudiziari, ad oggi non si sono trovati i meccanismi contabili corretti per evitare abusi di questo tipo”.
Si passa poi al caso Luis Suraez e dell’ormai celeberrimo esame di italiano tenuto all’Università di Perugia. Raffaele Cantone ha seguito la vicenda in prima persona quindi nessuno meglio di lui può spiegari alcuni passaggi: “Valutazioni di tipo etico non mi spettano, ma solo nell’ambito dei reati. La Juventus come società non è mai stata indagata. Abbiamo trasmesso poi le risultanze alla giustizia sportiva che ha deciso di non procedere. Nei confronti di Chiappero abbiamo ritenuto non ci fossero gli elementi per il reato per il quale procedevamo, non c’era la prova che fossero a conoscenza dell’esistenza di un falso, erano intervenuti, ma non si sapeva come si sarebbe svolto l’esame. Per quanto riguarda Paratici c’è una questione tecnica, ora denucleato, il processo è sospeso, non si può procedere per false dichiarazioni al Pubblico Ministero fino a quando non si conclude il processo attualmente in corso”.
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