L’attaccante della Sampdoria ci ha abituato a talmente tanti gol che oggi si fa fatica a contarli. Oggi, tuttavia, rivela la sua amarezza per non essere riuscito a portare il premio a casa.
Uno come Fabio Quagliarella dovrebbe essere clonato per quanto ha fatto di buono lungo tutta la sua strabiliante carriera, giocata sempre ad altissimi livelli. In ogni stagione, in ogni stadio, ha marchiato a fuoco la sua presenza deliziando i tifosi con giocate impensabili per altri calciatori. E non è un caso che l’attaccante campano sia uno di quei calciatori ricordati per le reti straordinrie che ha messo a segno con le maglie di Udinese, Juventus, Napoli e Sampdoria.
Un tripudio di talento, certo, ma non mancano i rammarichi per non aver portato a casa qualche trofeo in più che avrebbe sicuramente meritato. Sia dal punto di vista collettivo, non avendo mai vinto nulla di importante a livello di club o nazionale, che individuale.
Fabio Quagliarella ricorda il suo gol da cineteca al Napoli
Uno dei suoi gol più belli risale alla stagione 2018-2019, quando con la maglia della Sampdoria riuscì a superare Ospina del Napoli con un gol da cineteca. Fu talmente straordinario che a oggi nessun calciatore ha voluto più riproporlo. In effetti fu un colpo da maestro: un gol di tacco al volo in una posizione ravvicinata con il portiere colombiano e quindi potenzialmente parabile. Quagliarella diede una forza straordinaria a quella palla che si insaccò alle spalle dell’allora numero uno azzurro.
Oggi, a distanza di ormi parecchi anni e dopo essere leggermente calato dal punto di vista prestazionale (vista la non più giovanissima età), torna a parlare di quella rete agli azzurri, citando il trofeo Puskas, un premio che si concede a colui il quale mette a segno la rete stilisiticamente più bella. “Con quel gol di tacco a volo contro il Napoli avrei meritato il Premio Puskas“, afferma l’attaccante con un pò di amaro in bocca per essere riuscito solamente a entrare nella graduatoria che ogni anni accoglie gli autori delle reti più straordinarie messe a segno.