L’euforia per i Mondiali in Qatar 2022 non ha travolto proprio tutti gli addetti ai lavori. Se molti si sono ricreduti dopo aver visto l’organizzazione, in ogni caso più che dignitosa, da parte del Qatar, c’è chi non era felice prima di questa kermesse, della sua posizione nel calendario internazionale e del modo in cui si sarebbe svolta, e non lo è nemmeno adesso che è finita. Tra questi Maurizio Sarri che, già molto severo prima della partenza della competizione, ha voluto mostrare tutto il suo disgusto per una kermesse che a suo dire sarebbe servita a solo a uno scopo, e non di natura calcistica.
Probabilmente da qui in avanti non parleremo più dei Mondiali, vista la ripresa di tutte le competizioni per club. Inevitabile però che alle prime conferenze stampa in seguito alla lunga sosta, ai tecnici italiani sia stato chiesto anche un parere su quanto abbiamo visto a Doha e dintorni nelle scorse settimane.
E se qualcuno ha preferito limitarsi a poche e semplici parole di circostanza, trincerandosi dietro al concetto base che ormai sono andati, fanno parte del passato, Maurizio come sempre è stato di poche parole ma molto incisive. Perché è vero che i Mondiali ormai fanno parte del passato, ma non va dimenticato a cosa sono veramente serviti. Non certo a ridare lustro al mondo del calcio, anzi…
Polemiche, morti sul lavoro, diritti negati, censura, giornalisti morti misteriosamente. I Mondiali in Qatar non si sono fatti mancare nulla. Nemmeno un protagonista che schernisce i rivali utilizzando il premio appena conquistato in modo decisamente volgare, o un altro che accetta di coprire la casacca della propria Nazionale con un capo di vestiario dalle connotazioni decisamente schierate. Davanti a tutto questo teatrino, resta da domandarsi: cosa ci resta davvero di Qatar 2022? La risposta di Sarri non lascia spazio a dubbi.
Nulla, o poco più. Questo il riassunto del suo pensiero, che magari non piacerà a Infantino e nemmeno a milioni di argentini, ma trova in realtà molti sostenitori tra chi questi Mondiali non li ha minimamente digeriti.
“Ho visto poco, un ammasso di buoni giocatori in squadre che erano poco squadre“, ha sentenziato Sarri, convinto che il calcio sia altra cosa. Quello visto in Qatar non lascia nulla a nessuno, se non a chi davvero aveva bisogno di questa competizione: “Abbiamo assistito solo a un grande spot per il Qatar“.
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