Anno nuovo rialzi nuovi. DAZN infatti ha varato un nuovo piano tariffario per chi vuole abbonarsi al servizio nel 2023. L’acquisizione di Eleven Sports fa sì che ora chi vuole guardare calcio o basket possa pagare fino a 55 euro al mese. A calciomercato.it su TvPlay, in onda su Twtich, il presidente del Codacons Gianluca Di Ascenzo ha promesso che la cosa non lascerà indifferenti…
DAZN ha annunciato l’ennesimo aumento dei prezzi per i nuovi abbonati. Una situazione che, in un periodo di crisi economica, sta diventando insostenibile oltre che scandolosa visti i problemi portati dalla piattaforma nel corso degli ultimi anni. Ormai le azioni degli enti preposti alla protezione dei consumatori non si contano più e lo stesso presidente del Codacons, Gianluca Di Ascenzo, a calciomercato.it su TvPlay, in onda su Twitch, è parso decisamente spiazzato da questo ennesimo colpo di scena: “Piano piano hanno fatto andare via le persone dagli stadi per fargli guardare le partite in televisione, ma i costi stanno aumentando parecchio e i costi iniziano a diventare insostenibili. Noi italiani per il calcio siamo disposti a fare tutto, sappiamo però che problemi ha avuto DAZN dal punto di vista tecnico, speriamo che siano risolti e che chi può permettersi queste cifre non debba usufruire di indennizzi”.
Già solo la volontà di togliere la concurrency aveva portato negli anni scorsi a tantissime polemiche, con tanti sfoghi social anche da parte di persone note a livello nazionale e azioni da parte di Agicom e Codacons stessa. Alla fine già gli attuali prezzi, e annesse modalità per usufruire dei servizi proposti, sembrano fuori scala rispetto ad altri colossi anche più grandi di DAZN che propongono piani nettamente più economici. Non ci sono però gli estremi per una class action secondo Di Ascenzo: “Attualmente il rialzo è solo per i nuovi abbonati e per chi si abbona per un anno non c’è sostanzialmente l’aumento. Quindi non ci sono gli estremi per un’azione collettiva”.
Il dibattito poi torna sempre sugli stessi passi. DAZN infatti dal 2019 ha aumentato un po’ alla volta la qualità del servizio offerto, senza però ancora raggiungere gli standard di Sky e soprattuto con in mezzo tantissimi disservizi che hanno portato a rimborsi e a prese di posizioni anche a livello istituzionale. La Codacons sembra pronta a spingere affinchè il governo porti quantomeno un calmiere ai prezzi, sempre meno sostenibili: “Ci sono altre piattaforme che costano molto meno e danno un’eccellente qualità della trasmissione. Il Parlamento nel caso DAZN si è rivelato molto sensibile. Quello che possiamo chiedere è quanto meno una spinta da parte del settore pubblico per una riduzione dei costi, sta iniziando a diventare proibitivo pensare di spendere 55 euro al mese”.
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