Se c’è una squadra che si è sempre distinta nella caccia ai talenti del futuro questa è sicuramente lo Shakhtar Donetsk. La squadra ucraina infatti, almeno fino ai tremendi fatti della storia recente, è sempre riuscita ad arrivare su tanti talenti mondiali poi rivenduti a peso d’oro, in particolare brasiliani. Nonostante tutto, la compagine resta un punto di riferimento e ha sfornato almeno un altro paio di profili che muovono il mercato. Di questo e altro ha parlato a calciomercato.it su TvPlay, in onda su Twitch, il dirigente Carlo Nicolini.
Lo Shakhtar Donetsk era e resta un punto di riferimento se si pensa allo scouting e alla caccia di giovani talenti. Tantissimi i campioni lanciati dallo compagine ucraina, che sta continuando il suo lavoro nonostante tutto quello che sta accadendo a livello geopolitico. In particolare gli arancioneri si sono sempre distinti nella caccia a talenti brasiliani, come Douglas Costa, Fred e Teixeira. Non solo, tanti anche i ragazzi ucraini lanciati e proprio con questo si apre l’intervista a calciomercato.it su TvPlay, in onda su Twitch, a Carlo Nicolini, dirigente degli Hirnyky (i minatori). La partenza è tutta per Mudryk, ragazzo che è finito sotto la lente di chiunque, in particolare dell’Arsenal: “A oggi Mudryk è arrivato il messaggio, come a tutti gli altri giocatori, di presentarsi per il ritiro di Antalya del 9 gennaio. L’interesse dell’Arsenal c’è, non posso negarlo, l’ho sentito in questi giorni perché commentavamo le partite del mondiale e i gesti tecnici. Oggi però è convocato per il primo ritiro che va dal 9 gennaio al 9 febbraio, poi a Varsavia prepareremo le prossime gare europee”.
Qualcuno spera che il ragazzo possa sbarcare in Italia, come per esempio quel Milan che potrebbe dover sostituire un giocatore del calibro di Leao: “Telefonate tante, ma non dall’Italia, sia per quanto vale sia per la mancanza di coraggio nell’investire su un profilo così. Magari poi vendono bene Leao, capiscono che Mudryk ha un talento importante e proveranno a prenderlo”. C’è poi anche il centrocampista Sudakov che sta scaldando le frequenze di radiomercato e chissà che lui invece non sia ancora alla portata del mercato italiano: “Sudakov è un 2002, titolare nell’under 21 e passato già nella selezione maggiore. Ha vinto un campionato, gioca da titolare in Champions League, un professionista fantastico. Lo stiamo usando da dieci, ma anche come mediano basso, può fare tanti ruoli con le sue qualità. Farebbe bene alla Roma? Io dico che almeno sette dei nostri farebbero bene alla Roma”.
Il mondiale ha regalato tantissimi talenti e Carlo Nicolini ne approfitta anche per raccontare un paio di retroscena di mercato, antecedenti agli attuali fatti che stanno sconvolgendo l’Ucraina: “Se non fosse successo quanto è successo due ragazzi che al mondiale hanno fatto benissimo erano già nostri, ovvero Gvardiol e Alvarez. Noi guardiamo ora molto a un mercato interno perché portare in questa situazione i giocatori in Ucraina non è semplice. Leggendo e sentendo i commenti di tanti addetti ai lavori italiani hanno scoperto in questo mondiale nomi che sono sui nostri taccuini da tre anni”.
Questo da il là a una riflessione anche sul perché in Italia si faccia così tanta fatica nel portare una nuova infornata di giovani talenti per riportare in alto non solo la nazionale, ma anche le squadre di club: “Noi chiediamo subito il risultato, un allenatore non è scemo nel non far giocare il giocatore forte, però sa che può avere tanti alti e bassi e sa che a fine mese deve dire alla società quanti punti ha fatto. Da cinque in giù sei già a rischio esonero. Ovviamente il discorso è generale, non facciamo di tutta l’erba un fascio. È vero che rispetto all’Inghilterra noi non abbiamo certe possibilità economiche, ma a maggior ragione dovremmo guardare certi giovani”. Tra l’altro due ex Shakhtar stanno faticando: “Dodo e Marcos Antonio sono forti e arriveranno ad alto livello se però i club avranno la pazienza di farli crescere, gli avevamo detto che non era il momento giusto per partire, però poi purtroppo è successo quel che è successo.
Chiosa finale per il brasiliano più forte avuto allo Shakhtar e la risposta di Carlo Nicolini è sorprendente: “Il più forte di tutti è Matuzalem. Aveva qualità fisiche, caratteriali, tecniche, era avantissimo anche nella visione di gioco. Era venuto nel 2004, uno dei primi brasiliani, ha vinto il campionato quasi da solo. Abbiamo avuto ragazzi come Douglas Costa, Fernandinho… abbiamo avuto Teixeira sul quale ha messo gli occhi la Juventus, poi però i cinesi sono arrivati con un’offerta irrinunciabile”.
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