Juventus, Claudio Chiellini era il “contabile delle plusvalenze” per la Procura. Il fratello dell’ex capitano avrebbe avuto un ruolo cruciale nello scandalo che ha travolto il club bianconero
Un calciatore della Juventus coinvolto nello scandalo finanziario che ha travolto il club bianconero, anche se non direttamente. Il fratello dell’ormai ex difensore bianconero Giorgio Chiellini, Claudio, sarebbe secondo la Procura di Torino uno dei “contabili delle plusvalenze” del club. I magistrati stanno indagando sui conti della società, in particolare nel triennio 2019-2021.
Claudio Chiellini, a quanto pare, aveva un ruolo diverso da quello indicato nell’organigramma. Il suo lavoro, infatti, sarebbe stato fondamentale per operare sulle famose plusvalenze. Tuttavia, il fratello del difensore, oggi ai Los Angeles Galaxy, non risulta indagato, ma il dirigente sarebbe stato cruciale anche nella compravendita dei calciatori giovani che sarebbero stati coinvolti nei conti fallaci del club. Come scrive La Gazzetta dello Sport, per la Procura Chiellini avrebbe ricordato a Cherubini (ds) e Paratici (dg) le scadenze con le previsioni di perdita, e quindi le plusvalenze da registrare entro la fine del bilancio annuale. L’obiettivo, ovviamente, era di colmare il passivo in bilancio.
Un ruolo mai riconosciuto in maniera ufficiale: nel mirino sarebbero finite una serie di mail che riguardavano “manove correttive” scambiate con altri dirigenti. Cherubini avrebbe giustificato alla Consob questi messaggi come semplici scambi di opinioni, mentre Chiellini avrebbe detto che la finalità di queste operazioni era soprattutto tecnica. Ad esempio, una di queste mail, datata 27 maggio 2020 venivano elencate una serie di società, come Perugia, Pescara, Empoli, Pisa, Vicenza e Parma. Altre invece erano straniere: ad esempio Basilea, Anderlecht e Amiens.
Erano incluse delle approfondite stime economiche sui valori dei giocatori. Evidentemente l’obiettivo era di individuare potenziali plusvalenze per poter quindi “aggiustare” i conti. Si parla di operazioni per un “plus” di 50 milioni di euro, nel dettaglio 10 da cessioni, 30 che arrivavano da affari con altri club, e 10 dal risparmio su agenti e premi. Altro dettaglio importante, è che questi scambi presumibilmente individuati per fare plusvalenze erano trattati diversamente da altri affari di mercato. Potenzialmente “normali” e non finalizzati a sistemare i conti.
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