Per i tifosi il vero colpevole dell’inchiesta Prisma che sta travolgendo la Juventus è uno solo, un giocatore accusato di aver tradito il club: le offese sui social sotto i suoi post sono gravissime.
Andrea Agnelli o Fabio Paratici? Macché. Secondo molti tifosi della Juventus, gli inquirenti, i giornalisti, l’intero mondo bianconero e del calcio più in generale dovrebbe spostare il mirino. Tutto ciò che sta venendo a galla, il marciume per anni nascosto (male), dalla dirigenza juventina, e forse anche da quelle di altri club di Serie A, avrebbe un solo vero colpevole: un calciatore bianconero accusato da molti di essere uno “spione“, un “infame” e di doversene andare subito da Torino.
Perché in questo mondo del calcio, sporco e inadeguato alla testa, ma anche alla base, se l’unica cosa che conta è vincere bisogna accettare tutto. Truccare i bilanci non è poi così grave. Quel che conta è onorare certi colori e certi motti che rendono inattaccabile la storia di un club.
Anche per questo motivo se un giocatore decide di collaborare con la giustizia e, messo alle strette, racconta la verità, la sua verità, l’unica che può conoscere, finisce per trasformarsi in un traditore. Ma di cosa? Di un ideale? Di una società incapace di gestire le proprie finanze? Di un club che, con tutta probabilità, si è macchiato di reati gravi a livello sportivo e non solo? Qualcuno evidentemente, immerso nella propria mediocrità morale e civica, avrebbe preferito il silenzio, anche davanti all’evidenza. Quel silenzio che, in altri ambiti della vita, assumerebbe un nome inquietante: omertà.
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De Sciglio insultato sui social: tutta colpa di uno screenshot
Il “colpevole”, in questa assurda vicenda che dovrebbe imbarazzare gli stessi tifosi, oltre che la società, sarebbe Mattia De Sciglio. L’ex terzino del Milan, un pupillo di Max Allegri, avrebbe nell’ottica di alcuni fatto la spia durante gli interrogatori in Procura, fornendo agli inquirenti elementi importanti per l’intera inchiesta. Non l’unico, tra l’altro. Ma prendersela con un giocatore che per molti era già troppo “scarso” per indossare la maglia bianconera è evidentemente più semplice.
Stando a quanto riferito negli scorsi giorni dalla Gazzetta dello Sport, infatti, proprio lui e De Ligt avrebbero mostrato agli inquirenti gli screenshot delle conversazioni con cui Giorgio Chiellini informava i compagni di squadra dell’esito delle trattative con la società in merito alla indecorosa questione degli stipendi.
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Collaborare con la giustizia e non nascondere ciò che si sa è diventata dunque, per qualcuno, una grave colpa, un atto di tradimento, il comportamento tipico di una spia, secondo codici d’onore che sembrano più adatti ad altre epoche storiche, o almeno ad ambienti, anche contemporanei, che della legalità non si fanno certo un cruccio.
Fortunatamente, c’è però anche chi si dissocia da questi commenti beceri, e anzi applaude De Sciglio per aver fatto, semplicemente, il suo dovere: “Grande Mattia… i ladri e i truffatori vanno assicurati alla giustizia“, “Bravo, onesto, non come le mer*e che ti pagano“, “È incredibile come pseudo-juventini continuino ad insultare giocatori della squadra che dicono di tifare. Mattia, tu vali 1000 volte di più di queste ‘persone’. A testa alta!“. Commenti e incoraggiamenti che riconciliano con lo sport e con quel senso civico che non dovrebbe mai abbandonarci, nemmeno sui social.