Il Brasile è croce e delizia dei Mondiali 2022. I tifosi continuano a credere alla vittoria, ma rispetto al passato i campioni di oggi non danno grandi certezze: e la nostalgia per avanza nella mente dei fan verdeoro.
C’era una volta il super Brasile, la squadra che collezionava giocatori talmente forti, talmente superiori a quelli delle altre Nazionali, da partire due o tre spanne sopra qualunque rivale ai Mondiali. C’era, ma ormai da anni non esiste più. Se i pentacampeão verdeoro non riescono a trionfare nella manifestazione più importante nel mondo del calcio da ormai vent’anni, un motivo ci sarà. Evidente che l’ultima grande generazione di fuoriclasse sia ormai un ricordo e, anche se in questo 2022 tutti li danno per favoriti, i tifosi iniziano a guardare con nostalgia, o meglio con saudade, ai campioni del passato.
Senza voler togliere nulla alla squadra di Tite, che fin qui ha disputato un Mondiale accettabile, con una qualificazione agli ottavi arrivata con un turno d’anticipo, ma anche pochi gol messi a segno e una sconfitta storica con il Camerun, sembra chiaro che il livello di questo Brasile sia alto, ma non stellare. O almeno non ancora, visto che i fuoriclasse di oggi sono piuttosto giovani, e forse saranno più pronti tra quattro anni.
Al di là di Neymar, stella assoluta, seppur incostante, ma forse unico calciatore che avrebbe giocato anche nell’ultima rosa campione del mondo della Seleção, gli altri campioni sembrano ancora lontani dal massimo dello splendore. Campioni come Vinicius Jr., Rodrygo, Antony o Martinelli si faranno, sono già sbocciati ma non del tutto. Ma oggi non sembrano nemmeno l’ombra di certi fuoriclasse del passato. E ci riferiamo certo al Brasile di Pelè, Garrincha e Djalma Santos.
Oggi in rosa figurano giocatori come l’eterno Dani Alves, 39 anni, gli juventini Danilo e Alex Sandro e un Thiago Silva sempre fortissimo, ma 38enne. Siamo sicuri che avrebbero ottenuto il pass per i Mondiali vent’anni fa? Una domanda che molti tifosi iniziano a farsi, e non a caso in questi giorni la nostalgia per certi giocatori del passato si è fatta più forte che mai.
La Seleção non fa sognare: i tifosi ricordano i campioni del passato
Se quelli di oggi non riescono ad accendere le fantasie del popolo verdeoro, o almeno non fino in fondo, è naturale che si guardi al passato. E non solo a quello dei grandi trionfi, come i campioni dell’ultima Seleção campione del mondo, personaggi come Cafù, Lucio, Roberto Carlos, Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho, Kakà e così via. Sono anche i giocatori che invece hanno fallito, nelle edizioni successive, a riuscire a riscaldare il cuore più di quelli attuali.
L’ultimo Brasile che ha davvero fatto battere il cuore dei tifosi verdeoro è stato infatti quello del Mondiale successivo, nel 2006, che ancora mescolava alcuni dei campioni del mondo del 2002 con talenti della nuova generazione che avrebbero scritto la storia del calcio mondiale, come un certo Robinho. Personaggi che sul campo, e anche fuori, regalavano sempre spettacolo:
View this post on Instagram
Da quel momento in poi la Seleção, persino nei Mondiali di casa, non ha mai brillato. Un po’ per mancanza di veri talenti, un po’ per commissari tecnici non all’altezza. E dopo la sconfitta con il Camerun adesso tutti si chiedono: riusciranno i giocatori di oggi a far dimenticare i campioni di un tempo? La risposta la scopriremo solo tra pochi giorni.