La squadra del Centroamerica ha clamorosamente guadagnato i suoi primi tre punti di questi mondiali giocando la sua arma migliore.
Sembrava una partita alla portata del Giappone, ma è chiaro che questi Mondiali ci stanno insegnando che tutte le squadre, anche quelle meno dotate tecnicamente, possono dire la loro. E così è stato per la “piccola” Costa Rica. Una squadra che proveniva da una batosta contro la Spagna che tuttavia ha avuto gli attributi per mostrare alcune interessanti idee tattiche.
Ma ciò che sorprende, oltre la vittoria in sè, sono le statistiche che la nazionale guidata da capitan Keylor Navas ha mostrato contro il Giappone. Si è dimostrata una formazione capace quantomeno di creare occasioni e di mettere i bastoni fra le ruoti a un collettivo come quelli nipponico che vanta talenti molto interessanti.
Costa Rica: quando la concretezza è meglio del gioco e della tattica
Non si può non descrivere come concreta e cinica una squadra che in due partite e con quattro tiri effettuati ha segnato una sola rete, ma decisiva ai fini del girone. Difatti, la nazionale costaricense contro il Giappone ha segnato al suo primo tentativo di tirare nello specchio.
Tale marcatura, quella di Keysher Fuller per intenderci, è pesantissima perché va a scardinare non poco un Girone E che vede al comando sempre la Spagna di Luis Enrique, che ieri ha pareggiato contro la Germania per 1-1.
La Costa Rica agli ottavi se
Ma ancora più clamorosa è l’idea secondo la quale la Costa Rica potrebbe, a questo punto, anche avere le carte in regola per passare agli ottavi di finale. Aritmeticamente il discorso è molto facile da effettuare: se la Costa Rica dovesse pareggiare, o clamorosamente battere la Germania e al contempo, la Spagna dovesse superare l’ostacolo Giappone, allora i centroamericani potrebbero festeggiare una incredibile e inaspettata qualificazione.
Ovviamente, l’aritmetica non è tutto nel calcio, soprattutto in un Mondiale che si sta dimostrando sempre più sorprendente e tutt’altro che scontato; ma è altrettanto vero che talvolta i sogni, in questo caso costaricensi, possono realmente realizzarsi.