Poteva succedere ovunque. Stavolta è accaduto a Udine. A dimostrazione di come certe disavventure non siano esclusiva solo delle grandi metropoli italiane, ma anche di tante realtà più piccole e tranquille, ma non per questo perfette. La vigilia della sfida tra Napoli e Udinese è stata infatti accesa da un clamoroso atto vandalico. Un atto non nei confronti di un azzurro, stavolta, ma subito da un giocatore bianconero. Mentre la società ha voluto prendere le sue difese, però, i tifosi si sono divisi, e in molti sui social lo hanno accusato direttamente, al grido di: “Te la sei cercata“.
Nella civile Udine ci sono comportamenti che non possono essere accettati. Che tu sia un normale imprenditore, un impiegato o un calciatore, idolo delle folle, se sbagli, paghi. Non a caro prezzo, certo, ma quel tanto che basta per far imparare la lezione e per permettere di capire che certi comportamenti non se li può permettere nessuno.
Ma cosa è successo nel dettaglio? Semplicemente un giocatore importante della formazione di Sottil si è ritrovato con l’auto imbrattata con delle frasi che sono suonate come vere e proprie minacce. Un atto vandalico senza se e senza ma, istigato però da un comportamento tutt’altro che corretto del protagonista di questa disavventura.
Il malcapitato calciatore è Jaka Bijol, difensore 23enne arrivato nella società bianconera proprio in questa stagione. Poco prima di partire per Napoli, in vista di una trasferta delicatissima, il giocatore si è ritrovato infatti l’automobile imbrattata, probabilmente con un rossetto, con delle scritte minatorie sui vetri della sua Porsche. Il motivo? Una colpa abbastanza grave dello stesso Bijol.
Il giovane difensore si è infatti reso colpevole di un parcheggio selvaggio sulle strisce pedonali in pieno centro. Una cosa che può accadere a chiunque, ma che denota una mancanza di attenzione verso gli altri. Perché parcheggiare sulle strisce, peraltro in prossimità di un incrocio pericoloso, è un atto di inciviltà, forse anche peggiore rispetto alla reazione della donna.
Non a caso, la polizia municipale ha provveduto a comminare una multa di quasi 100 euro al giocatore. Ed è il minimo. La società ha voluto però difendere il suo giocatore, comunicando ufficialmente l’intenzione di sporgere querela nei confronti della donna, mentre il resto dei tifosi si sono divisi. Non pochi hanno infatti dato ragione alla “vendicatrice”, esprimendo sui social pensieri molto vicino al classico adagio popolare: “Chi la fa, l’aspetti“.
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