Se c’è una qualità che di certo non manca ad André Onana è l’autostima. Il nuovo portierone dell’Inter non ha alcun dubbio riguardo le sue qualità, e non fa nulla per nasconderlo. Una convinzione nei propri mezzi che è spesso stata merce rara nel mondo del calcio, pronto a bruciare al primo errore ogni giocatore in rampa di lancio. Tra il credere in se stessi e il sentirsi molto migliore degli altri, però, ce ne passa. Soprattutto se questi “altri” sono, o sono stati, grandi campioni come Samir Handanovic, capitano nerazzurro ‘umiliato’ in un’intervista da Onana.
Impegnato ai Mondiali in Qatar con il suo Camerun, l’ex portiere dell’Ajax si è raccontato ai microfoni di Sportweek, in un’interessante intervista in cui ha parlato soprattutto di questi primi mesi a Milano. Una chiacchierata a cuore aperto in cui l’estremo difensore non ha fatto davvero nulla per nascondere il proprio pensiero.
“What means politically correct?“, avrà pensato nella sua mente Onana, che non ha alcuna intenzione di rispettare le formalità e i ruoli. Dall’alto del suo piedistallo, pensa di poter dire la sua, anche se, così facendo, sembra ‘smontare’ con poche battute l’intero straordinario percorso portato avanti fin qui da Handanovic, un portiere che, piaccia o meno, ha fatto la storia dell’Inter. Cosa che ad André non sembra interessare poi molto…
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Le scuole dei portieri sono diverse da Paese a Paese. Il ruolo è in continua evoluzione, sta cambiando anno dopo anno ed è stato completamente stravolto oggi rispetto a quanto poteva essere dieci o venti anni fa. Per questo motivo le dichiarazioni di Onana potrebbero anche avere un fondamento, dal certo punto di vista. Ma bocciare così, lapidariamente, il proprio capitano è veramente da sbruffoni.
Da qualche tempo il portiere camerunese si è preso la porta dell’Inter. Un cambio della guardia che non lo ha sorpreso minimamente, come spiegato durante l’intervista: “So quanto valgo e mi accorgo di quanto cresco allenamento dopo allenamento. Prima di arrivare sapevo già che mi sarei giocato il posto con un portiere straordinario come Handanovic, che ha fatto la storia del club, ma che è decisamente diverso da me“. Diverso e, a suo dire, non proprio in meglio.
Parlando dell’esperto compagno di squadra, una leggenda interista e sicuramente in passato un top del ruolo, André ha sentenziato: “Non è il mio modello. Lui è un campione, mi posso solo togliere il cappello. Fa parte della scuola italiana, è bravissimo e sicuro tra i pali. Ma io mi sento più moderno“. In altre parole, Samir ha fatto il suo tempo. Largo ai giovani, largo a chi ha già mostrato il proprio valore. Anche se, fin qui, più a parole che con i fatti.
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