Il grande campione in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, parla della sua avventura alla Juve e rivela: “Non gli serviva uno come me”
Si tratta di uno dei più forti calciatori della storia recente del Brasile. Ha vinto praticamente tutto e oggi, nonostante i 39 anni suonati si prepara a un altro Mondiale con la sua nazionale. Un eterno di questo sport, che è stato sempre un idolo dei tifosi. Parliamo di Dani Alves, uno dei terzini “di spinta” più forti di sempre.
Forse non tutti lo ricordano, ma ha avuto un’esperienza anche alla Juventus. Da molti giudicata poco felice. E proprio su questo tema ha voluto parlare il calciatore in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. “A loro non serviva uno come me”, ha spiegato il giocatore. Dani Alves nella sua carriera ha vinto 44 trofei ufficiali (lui ne conta, però, 48) e questo fa di lui il calciatore più titolato al mondo. I 40 anni si avvicinano, ma nemmeno penso al ritiro. E’ stato convocato per i Mondiali in Brasile e ha tanta voglia di giocare: “Sono qui per aiutare in campo, non fuori. Leader dello spogliatoio? Ma che vuol dire. Mi sto preparando per giocare”.
Dani Alves e l’attacco alla Juventus
Celebri le sue spiccate doti offensive, che ne facevano di fatto un attaccante esterno che partiva dalle retrovie. Qualcuno dovrebbe spiegarlo alla Juventus, un punto sul quale Dani Alves è voluto tornare. La sua spiccata caratteristica, infatti, lo ha molto limitato nella sua esperienza in bianconero: “La gente non sa cosa dire. Un calciatore molto difensivo nel Barcellona non ha senso, così come uno offensivo nella Juventus. Quella era una squadra fatta per difendere. Io spingevo ma questo andava in conflitto con l’idea della squadra. Per questo non giocavo quanto avrei voluto e quanto mi sarebbe piaciuto. Bisognava scegliere un calciatore adeguato alla filosofia della squadra, e di certo non potevo cambiare a 33 anni. Hanno sbagliato a prendermi”. Dani Alves divide il ritiro del Brasile assieme ad altri due giocatori della Juventus: si tratta degli altri due difensori, Danilo e Bremer. Loro sicuramente sono più difensivi di quanto non lo fosse lui…