Massimiliano Allegri è stato nominato allenatore del mese di novembre in Serie A: un premio meritato, sul piano dei risultati. Ma siamo sicuri che non ci fosse qualcuno che avrebbe meritato anche di più?
#AllegriOut è ormai un ricordo. Come sempre i tifosi di calcio si dimostrano l’emblema della volubilità. Se fino a un mesetto fa piovevano solo critiche su Max Allegri, incapace di dare uno straccio di gioco alla sua Juventus, umiliato in Champions League e in difficoltà anche per i risultati in campionato, sono bastate poche vittorie infilate una dietro l’altra a riportare sul carro del mister pluriscudettato anche la gran parte dei tifosi bianconeri, che oggi sognano di nuovo lo scudetto. E d’altronde perché non dovrebbero, visto che a dare forza alle loro convinzioni è arrivato anche un premio individuale per il coach livornese, nominato migliore in Serie A nel mese di novembre. Un riconoscimento meritato… o forse no?
Partiamo dai dati di fatto: mister Allegri riceve 9 milioni di euro a stagione, più di chiunque in Italia, anche più dell’ultimo allenatore scudettato. E questo non va dimenticato. Ha poi a disposizione una rosa valutata da molti, quasi da tutti, come la migliore in Italia, o una delle due migliori, insieme a quella dell’Inter. Basta guardare le griglie pre-campionato per averne testimonianza.
Altro dato di fatto: ha dovuto fare i conti con tanti infortuni. Ma tanti tanti, e importanti. Prevedibile? In parte sì, vista l’età e le condizioni di certi top player acquistati. Ma resta comunque un dato da considerare. E c’è poi quello relativo ai risultati: alla pausa è arrivato con un buon piazzamento in campionato, terzo posto grazie al recupero delle ultime giornate e a una striscia di sei successi consecutivi. Eppure, resta a dieci punti di distanza dal primo posto del Napoli. Un distacco che si aggiunge alla più grande umiliazione mai ricevuta dal club torinese in Champions League, con un girone chiuso a 3 punti frutto di una vittoria, sofferta, e di cinque sconfitte, di cui almeno quattro meritate. Può un allenatore con questo score portare a casa un premio come Coach of the Month? A quanto pare sì…
Altro che Max: ecco chi meritava il premio di tecnico di novembre
Nell’ultimo mese di Serie A in questo 2022, si sono giocate solo tre partite. E la Juventus di Allegri le ha vinte tutte e tre, senza prendere nemmeno un gol e superando due Big del campionato, come Inter e Lazio, e una squadra bisognosa di punti come il Verona. Messa così, come si può contestare il premio assegnato al buon Max da Livorno? Eppure, la sensazione è che ci sia almeno un tecnico che lo avrebbe meritato di più. E no, non è Luciano Spalletti da Certaldo.
Vero, anche il tecnico partenopeo ha vinto tre partite, di cui due molto complicate, a Bergamo con l’Atalanta e al Maradona con l’Udinese, senza considerare l’insidiosa sfida interna con l’Empoli, lo scorso anno vittorioso due volte con gli azzurri campani. Tre vittorie su tre, e un gioco molto più armonioso, molto più piacevole, molto più spettacolare di quello della Juventus. C’è però chi ha fatto, paradossalmente, anche meglio di questi due signori.
Chi avrebbe davvero meritato il riconoscimento per i tre match di novembre è Marco Baroni, allenatore di un Lecce sorprendente. Un Lecce piccolo, costruito con pochi soldi e tante idee, ma che ha un cuore grosso come tutto il Salento. Una squadra che, pur lottando con le unghie e con i denti per la salvezza, nel mese di novembre ha fermato alla Dacia Arena l’Udinese, sfiorando anche il colpaccio, ha battuto in maniera clamorosa l’Atalanta al Via del Mare e ha vinto anche lo scontro diretto con la Sampdoria a Marassi.
Sette punti conquistati in tre partite, come il Milan, più della Roma, più della Lazio, più dell’Inter, per una squadra che, sulla carta, dovrebbe faticare a metterne insieme 30-35 in tutto il campionato. Vero che i confronti non andrebbero mai fatti, ma se fossimo intellettualmente onesti dovremmo ammettere che le strisce di Juventus e Napoli, nel mese di novembre, non hanno lo stesso peso di quella salentina. Peccato che l’onestà intellettuale sia un concetto da sempre avulso al mondo del calcio, specialmente se c’è da premiare chi rappresenta una delle società più importanti nel nostro Paese.