Il risultato pazzesco di Argentina-Arabia Saudita ha regalato una piccola gioia, indirettamente, anche all’Italia e al ct Roberto Mancini: un record straordinario rimane ancora tutto azzurro.
La prima grande sorpresa dei Mondiali 2022 in Qatar è arrivata. La strafavorita Argentina, indicata da molti tra le candidate principali per la vittoria finale con Brasile e Francia, ha perso al debutto con l’Arabia Saudita. E non ha solo perso, ma è stata a tratti dominata sul piano del gioco, umiliata da una rimonta che poche volte si è vista in una competizione ufficiale. Una sconfitta che rimarrà negli annali e che regala una gioia, piccola e indiretta, anche a Mancini. In un Mondiale senza Italia, i primi a trionfare sono stati infatti proprio gli Azzurri.
E pensare che le cose si erano messe benissimo per Messi e la sua “superband”. Con un rigore al nono minuto l’Albiceleste si era portata in vantaggio, e aveva più volte sfiorato il raddoppio, cancellato solo da un Var particolarmente attento sui fuorigioco dei vari Lautaro e Leo.
Ma l’atteggiamento dell’Arabia Saudita, allenata da quel volpone di Renard, uno che di trionfi da outsider se ne intende, è stato fin da subito diametralmente opposto a quello di altre squadre mediorientali viste fin qui, come Iran e Qatar. I verdi se la sono giocata fino in fondo, e nel secondo tempo hanno non solo ribaltato la gara, ma si sono fatti anche preferire a lungo rispetto all’Argentina per intensità, ordine, sacrificio, solidità, strappando un successo meritatissimo che fa godere mezzo mondo e strappa un sorriso al Mancio ‘intristito’ di questi tempi.
Leggi anche -> I vegani è meglio che non leggano: l’Argentina ai Mondiali lo farà davvero
Cade l’Argentina e gli Azzurri possono esultare: il record resta intatto
Chi lo avrebbe mai detto? Alla vigilia del Mondiale nemmeno il più ottimista tra i tifosi Arabi avrebbe sperato di poter battere la squadra campione d’America, trascinata da un Messi alla sua ultima Coppa del Mondo, chiamato all’impresa titanica di riportare il successo a Buenos Aires, 36 anni dopo Diego. E invece, con due lampi straordinari e una garra tutta sudamericana, gli arabi hanno trasformato in oro il petrolio che scorre nelle loro vene, conquistando un successo meritato e facendoci un bel favore.
Ricorderai, infatti, che nella sua prima fase l’Italia di Mancini non aveva steccato praticamente mai. Prima degli Europei trionfali del 2020, che hanno innalzato la nostra autostima fino a trasformarci in una squadra priva di aderenza alla realtà, gli Azzurri guidati dal tecnico ex Inter erano stati infatti praticamente imbattibili, e avevano messo insieme una striscia di ben 37 risultati utili consecutivi. Un record che ha permesso agli uomini del Mancio di guadagnarsi un posto nella storia. E di mantenerlo, grazie agli amici arabi.
Per chi non lo sapesse, infatti, l’Argentina di Messi e del ct Scaloni si era presentata ai nastri di partenza con una striscia straordinaria di 36 gare senza sconfitte. Bastava un pareggio contro la modesta formazione mediorientale per agganciare l’Italia durante la competizione in Qatar. Invece, Renard ha fatto la magia, regalando la prima vera soddisfazione a tutti i tifosi italiani. Che quest’anno, ahinoi, solo di questo si possono accontentare.