L’attaccante della Roma non segna mai: ancora a caccia di un gol. E ora si becca pure le accuse del suo ex agente: “Mi ha tradito”, ha tuonato
Sembrano ormai lontani i tempi in cui era considerato un bomber implacabile. La Roma lo ha comprato e ancora aspetta un suo gol in Serie A. Prosegue il declino di Andrea Belotti, già in grande difficoltà quando era al Torino, poi partito a parametro zero.
E’ rimasto molte settimane fermo in attesa di una chiamata da parte di un club importante. Ma era quella la sua dimensione? La Roma, comunque, lo ha cercato e lo ha preso, e ad oggi non può dirsi di certo soddisfatta del suo rendimento. Belotti si dà da fare. Si “sbatte” e lotta su ogni pallone, ma in una squadra che segna poco questo non è per nulla sufficiente. Serve molto di più, e chissà se la sosta per il Mondiale possa aiutare l’attaccante a ritrovare la via della rete. Sicuramente non sarà facile, soprattutto perché i guai di Belotti non finiscono sul campo. Il calciatore deve fare i conti con il suo passato: il suo ex agente, Sergio Lancini, lo ha attaccato duramente, accusandolo di tradimento.
L’ex agente di Belotti lo accusa: “Lo porto in tribunale”
“Mi ha voltato le spalle all’improvviso e senza alcun motivo – ha detto in un’intervista a Tuttosport – a un certo punto non mi ha più risposto al telefono, e nemmeno si faceva trovare”. L’allusione è alla separazione tra loro, con Belotti che ha cambiato agente. “Ho ricevuto un suo messaggio dopo tre mesi, nel quale mi chiedeva di non parlare più a suo nome”. Una situazione che è arrivata perfino in tribunale: “Non avevo mai ricevuto compensi per le attività svolte, e per questo sono stato costretto a rivolgermi alle autorità giudiziarie”.
Una querelle non da poco, perché addirittura le cifre da recuperare sarebbero vicine ai 5 milioni di euro. Tuttavia, l’ex procuratore sembra ancora magnanimo nei confronti del giocatori: “L’ho seguito da quando giocava nelle giovanili dell’Albinoleffe, e poi l’ho seguito a Palermo e a Torino. Lì furono due anni ottimi e in crescendo. Piaceva a grandi club. Mentre stavo lavorando per fargli fare il salto di qualità lui mi ha invece voltato le spalle”, ha concluso Lancini.