È stato un giocatore del Napoli per diversi anni: sostanzialmente ha sempre deluso, e ora dice che non avrebbe mai dovuto firmare per gli azzurri
Probabilmente, in questo momento il Napoli è tra le migliori squadre d’Europa. Lo dicono i numeri e il rendimento degli azzurri. Devastante in Serie A, al comando in classifica (a +8 dalla seconda) e perfetta anche in Europa, visto il primo posto conquistato nel girone di Champions e l’accesso agli ottavi, nei quali incontrerà l’Eintracht Francoforte.
Insomma, oggi la squadra azzurra è meta ambita, e ogni giocatore vorrebbe stare lì per sognare lo scudetto e, perché no, la coppa europea più importante. Eppure, c’è un ex azzurro che oltre a non aver mai lasciato il segno, addirittura dice di essersi pentito e di aver sbagliato a firmare per il Napoli. Incredibile ma vero: si tratta di Adam Ounas, che ha lasciato la squadra partenopea in estate. Anche lui tra i tanti giocatori che sono andati via. Per lui il ritorno in Francia, al Lille. E intanto ha detto alcune cose piuttosto pesanti sulla sua ex squadra. In sostanza, l’attaccante si è detto pentito.
Ounas ritratta sul Napoli, e se la prende pure con il Crotone
“Non avrei mai dovuto firmare per il Napoli, avevo altre offerte – ha detto in un’intervista senza esitare – col senno di poi ci ho pensato e non avrei dovuto farlo. Sarebbe stato meglio rimanere al Bordeaux oppure andare alla Roma che mi voleva per sostituire Salah. Le scelte nella carriera di un giocatore sono importanti e io ne ho fatta una sbagliata. Ora sono contento di essere tornato in Francia”. Abbastanza incredibili queste parole, visto che Ounas non solo non ha lasciato il segno, ma ha fatto sostanzialmente male.
Tantissimi infortuni e un rendimento incostante: anche e soprattutto per questo è stato quasi sempre in panchina ed è partito due volte in prestito. Una al Cagliari, l’altra al Crotone, dove ha vissuto il suo miglior momento nonostante la retrocessione dei calabresi. Eppure, Ounas “ritratta” anche su questa esperienza. “Dopo essere arrivato lì, quando ci rendemmo conto della città e del livello della squadra, mia moglie mi disse di svegliarmi…”. E di colpo il calciatore si rende odioso anche ai tifosi calabresi…