La verità sul finale di carriera di Eboué, il pensiero del suicidio. Ecco cosa ha raccontato.
Eboué e il suicidio
Emmanuel Eboué, ex difensore ha finito con un finale di carriera che è proprio da dimenticare. Un declino che nessuno si aspettava, un tunnel che l’ha portato verso la fine. Una grande carriera da quando giocava all’Arsenal, per ben 6 anni dal 2005 al 2011. Quattro stagione al Galatasaray e poi Eboué ha fatto ritorno in Premier League nel 2016, ma da lì è iniziato il declino poiché ha ricevuto una qualifica di un anno dalla Fifa per non aver pagato il suo procuratore. Non aver versato 1 milione di euro a Sebastien Boisseau gli è costato l’esclusione dal calcio a cui poi ha fatto fatica a rientrare.
In un’intervista al Mirror qualche anno fa Eboué ha dichiarato di aver pensato al suicidio a causa dei problemi finanziari. E qualche tempo fa ha rilasciato un’intervista anche a RMC Sport, ecco cosa ha detto: “Fui sospeso da qualsiasi attività, non potevo neanche allenarmi con la squadra. Mi allenavo da solo e mi vergognavo, alcune persone mi facevano le foto e allora mi sono allenato di notte, non potevo restare a casa.”
Eboué: un finale di carriera da dimenticare
Eboué ha poi continuato: “I miei figli mi chiesero quando sarei tornato in campo e così fingevo di andare a lavorare la mattina, ho iniziato a mentire. Quando tornavo a casa loro già dormivano, non volevo che mi chiedessero perché non giocavo, spesso mi chiudevo in stanza e non uscivo più.”
Un finale di carriera davvero inaspettato ma ad oggi Eboué sta provando ad entrare nel mondo degli allenatori.