Atalanta: morto Zaccaria Cometti, era malto di Covid
Ultime Atalanta, lacrime per Zaccaria Cometti, portiere classe 1937 che difese i pali dell’Atalanta nella finale di Coppa Italia del 1963 vinta a San Siro contro il Torino per 3-1.
L’ex calciatore ci ha lasciati la scorsa notte a causa del coronavirus. L’Atalanta lo piange e perde un pezzo di storia.
L’estremo difensore nato a Romano di Lombardia si è spento a casa dopo una decina di giorni di agonia in ospedale. Durante questi i medici non sono riusciti a strapparlo dalle grinfie del virus che sta mettendo in ginocchio l’Italia in questi giorni.
Come ricorda Tuttosport, l’ex calciatore era una persona gentile ed educata.
Zaccaria Cometti era cresciuto nel vivaio dell’Atalanta dove fu seguito da Carlo Ceresoli, ex portiere nerazzurro e della Nazionale. Esordì in prima squadra da giovanissimo quando aveva solo 19 anni.
La sua carriera si svolse quasi unicamente a Bergamo: 178 le partite giocate con la maglia nerazzurra. Tra i ricordi legati al portiere il suo mignolo della mano sinistra che rimase storto dopo alcuni infortuni subiti in carriera.
Il calcio di allora veniva giocato senza guanti e i problemi erano decisamente maggiori per i portieri. Nel 1963 vinse anche la Coppa Italia. Il fratello Enio, ex pugile di fama mondiale, ha voluto ricordarlo:
«Era l’ultimo fratello che mi era rimasto, ero affezionatissimo a lui. Insieme abbiamo vissuto le nostre carriere sportive».