Klopp, Gotze sul trapianto: “Mi ha detto di conservare il numero per me”

Klopp, Gotze sul trapianto del tecnico

“Sì, è vero. Ho fatto il trapianto dei capelli. E penso che i risultati siano ottimi, no?”.

Jurgen Klopp non è un tecnico come gli altri e questo lo sa bene Mario Gotze. Il centrocampista del BVB ha parlato oggi della sua esperienza al Borussia Dortmund con il tecnico tedesco ricordato quell’estate 2012 quando Jurgen andò a fare il trapianto di capelli.

Il tecnico non ha mai nascosto di essersi fatto dare un “aiutino” per avere una folta chioma da sfoggiare.

Nella primavera del 2012, anche Mario Gotze, suo ex giocatore ai tempi del Borussia Dortmund, chiacchierò con il tecnico della sua decisione.

Il legame tra il calciatore tedesco, autore del gol vittoria che ha permesso alla Germania di vincere i Mondiali del 2014, e l’ex allenatore è fortissimo visto che fu proprio Klopp a lanciarlo quando giovanissimo giocava nelle giovanili del Bayern. Con Gotze in campo il tecnico vinse a sorpresa il campionato e arrivò in finale di Champions contro il Bayern (non giocando per infortunio prima di andare proprio ai rivali).

“È stato il mio primo manager, ha creduto in me e mi ha dato la possibilità di debuttare a 17 anni. Sapeva come prendermi, un allenatore eccezionale. La sua personalità era la cosa più importante per me quando ero solo un giovane calciatore. Non ho mai incontrato un tecnico che fosse così naturalmente divertente. Non dimenticherò mai la volta in cui l’ho incontrato a Dusseldorf durante l’estate”.

Gotze sul trapianto di capelli e sull’atteggiamento del tecnico:

“Stava andando a vedere lo specialista per fare il trapianto di capelli. Era tutto troppo divertente, lui sorrideva e mi raccontava ogni dettaglio. Quando stava per andarsene, poi, mi ha fatto l’occhiolino e ha detto: “Mario, non preoccuparti, salverò il numero di telefono”. E io, non capendo, ho risposto: “Cosa intendi?”. E lui: “Il numero del dottore. Lo salverò per te. Tra qualche anno potresti averne bisogno”. A quel punto ha riso di nuovo e se n’è andato“.

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