David Silva ha passato momenti davvero difficili negli ultimi mesi. Non si parla di vicende di campo, dove il suo Manchester City continua a vincere e convincere agli ordini di Pep Guardiola (almeno in Premier League). Prima un permesso a tempo indeterminato, poi circa sei mesi fa lo spagnolo ha fatto chiarezza per la prima volta: “Voglio ringraziare tutti per i messaggi di amore e di affetto ricevuti nelle ultime settimane. Specialmente mi sento di ringraziare i miei compagni, l’allenatore e la società per aver capito la mia situazione. Voglio condividere con voi la nascita di mio figlio Mateo che, per essere venuto al mondo abbastanza prematuramente, sta combattendo giorno dopo giorno con l’aiuto dei medici”. Una grave malattia aveva colpito il bambino neonato, venuto alla luce troppo presto. Per mesi la privacy verso la famiglia Silva ha permesso che non se ne parlasse, in modo che il piccolo ed i suoi genitori potessero affrontare il momento difficile senza l’invadenza dei cronisti.
“Ero morto per la paura”
L’esterno campione d’Europa e del Mondo si è fatto coraggio, raccontando i mesi che sono trascorsi. La grande paura provata, il timore che il piccolo Mateo potesse non farcela. Ecco le parole a cuore aperto di David Silva ai microfoni del tabloid inglese The Sun: “Stavo morendo per la paura. Erano i momenti più difficili, i mesi più complicati della mia vita. Sono venuto in Spagna e ho parlato con i medici, hanno avuto risposte diverse, non sapevamo cosa sarebbe successo il giorno successivo. Non puoi concentrarti al meglio sul tuo lavoro quando hai un problema del genere. Quando torni nello spogliatoio non fai altro che guardare il cellulare e chiederti se le sue condizioni possano essere migliorate. Mio figlio ha attraversato un periodo difficile, ma mi aiuta a essere più forte. È cambiato molto il modo in cui penso alla vita. Ho cambiato le mie priorità ed il modo di approcciarmi al calcio”.