Maurizio Sarri ha detto addio al Napoli dopo tre anni di calcio spettacolo. Un triennio che però non ha portato trofei oltre i complimenti di mezza Europa. Le belle parole possono far piacere, ma alla fine ciò che conta è vincere.
Il presidente De Laurentiis era pronto a continuare con il proprio tecnico, ma il toscano nato a Bagnoli ha avuto dei ripensamenti. La pausa di riflessione è durata troppo: il patron azzurro gli ha dato il benservito ed ha ingaggiato Carlo Ancelotti. Un arrivo che ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi, ma è impossibile dimenticare colui che è diventato un simbolo della città e di questo popolo. L’allenatore in tuta che voleva combattere i poteri forti, l’allenatore che voleva andare fino al palazzo per prendere il potere: il sarrismo aveva conquistato tutti nel capoluogo campano. Adesso però è tempo di ricominciare, magari dal Chelsea…
L’allenatore ex Empoli a Napoli è stato così apprezzato da diventare un personaggio di numerose parodie di comici partenopei. Un successo assicurato con il tecnico senza peli sulla lingua. Ultimo stadio ha ideato uno sketch geniale per salutare Maurizio Sarri. Il sosia del toscano interpreta il boss di Gomorra Pietro Savastano nell’iconica scena “A fin d’o juorn sta tutt ‘ccà”. Le ultime parole prima che venga ucciso, ma in questa versione all’esterno del San Paolo un tifoso estrae un cellulare, altro che la pistola. Un selfie, un abbraccio e addio a Maurizio Sarri.
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