Pierre Emerick Aubameyang ha vissuto una stagione tribolata: fino a gennaio ha vissuto da separato in casa a Dortmund aspettando la cessione. Il Borussia ha poi accettato l’offerta dell’Arsenal, ma in maglia Gunners ha collezionato soltanto 13 presenze in Premier League. 13 apparizioni in cui è riuscito a mettere segno 10 reti, un senso del gol fuori dal comune. Il Milan ripensa ancora a quando decise di scartarlo, non credendo abbastanza nelle sue qualità: un grosso errore per il club rossonero, che ha perso così un diamante. All’epoca ancora grezzo, ma che oggi sta dimostrando tutto il proprio talento. L’estate, però, promette guai: il Tribunale di Novara lo ha condannato a quattro mesi di carcere e sei di sospensione della patente.
L’accusa – riferisce Il Secolo XIX – aveva richiesto sei mesi di arresto per guida in stato di ebbrezza. Nel 2014 Aubameyang rifiutò di effettuare un alcol test. Guidava senza patente e fu identificato soltanto grazie al passaporto. La polizia stentava a credere che il controllato fosse proprio il bomber all’epoca di proprietà del Borussia Dortmund. L’avvocato difensore è pronto a fare ricorso in appello, alcuni amici dell’attaccante erano presenti quella sera ed escludono che fosse ubriaco. Soltanto un equivoco, spiegano, causato dalla scarsa comprensione dell’italiano: Aubameyang era lucido e credeva di non dover effettuare l’alcol test dopo la multa.
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